Parrocchia

Parrocchia San Michele Arcangelo di Pezzoro

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La Chiesa

Prima citazione della Chiesa di S. Michele la si può trovare nello Statuto di Pezzoro, risalente al gennaio 1442 anche se il culto e l’ edificazione di una prima comunità cristiana è ben più antico.

Riedificata nel 1716 come attesta una pietra posta sull’ abside la chiesa tutt’ oggi presenta uno schema architettonico tipico delle chiese bresciane del’ ‘600 e ‘700 con una scansione in due ordini; nel primo campeggia la porta sottolineata da un leggero portale seicentesco, mentre nell’ ordine superiore campeggia un ampia vetrata che raffigura l’ Arcangelo Michele, costruita nel 1894 dalla ditta “Artigianelli” di Brescia e collocata il 16 giugno del medesimo anno.

 

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L’ interno è decorato da stucchi ed affreschi settecenteschi d’ ispirazione popolare, restaurati, per volere dell’ allora parroco Don Giuseppe Calabria nel 1959 dal decoratore Albini come attesta un iscrizione nella volta della chiesa posta in fronte alla cantoria dell’ organo.

Partendo dall’ ingresso maggiore della chiesa, sulla volta, sono raffigurati la Natività di Cristo, Gesù davanti a Pilato e Gesù che cade sotto la croce.
Sul pavimento, deposto nel 1907 è situata una lapide funeraria in ricordo del sacerdote don Michele Contrini, defunto alla fine del 1700 e guida importante per la comunità Pezzorese.

 

Gli altari
Appena varcata la soglia della chiesa si presenta la magnifica soasa settecentesca che troneggia dietro l’ altare maggiore. La pregevole ancona lignea policroma è realizzata ad opera dei “Boscaì di Levrange”

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A fianco delle colonne tortili che sostengono la cimasa, decorate con preziosi giri floreali e putti, sono poste due statue a tutto tondo raffiguranti S. Gregorio Magno e S. Defendente, il cui culto è documentato a Pezzoro in relazione alla difesa contro la peste ed ogni altra avversità. Dalla cima domina la figura del Padre eterno sostenuta da 3 angioletti.

Al centro della soasa, racchiusa in una ricca cornice spicca la pala la pala raffigurante l’ arcangelo Michele che trafigge il dragone, mentre in alto è dipinta la Madonna col Bambino affiancata da S. Giovanni Battista e S. Carlo. Ai piedi della soasa è collocato l’ altare maggiore di fattura tardo ottocentesca.

L’ altare laterale sinistro, dedicato alla Madonna del Rosario è posta un elegante statua lignea dei primi del’ ‘600 La nicchia della madonna è collocata al centro di una soasa marmorea neoclassica in cui sono incastonate quindici formelle riproducenti i Misteri del S. Rosario. La nicchia può, in occasione di particolari ricorrenze o devozioni mariane essere ricoperta dalla pala della Madonna del Rosario, normalmente collocata in presbiterio.

Il paliotto dell’ altare, prodotto con preziosi marmi verdi  e rosati, con profili e cornici bianche, rimaneggiato nei primi dell’ 800, assieme alle ancone marmoree che ora ornano gli altari, è identico all’ altare laterale destro dedicato al Sacro Cuore, un tempo dedicato alla Beata Vergine della Pietà, sovrastati da una modesta e moderna statua di gesso. Notevole è l’ immagine di S. Giovanni Battista decorata sulla porticina del tabernacolo risalente alla fine del ‘700. Sull’ arco della cappella spiccano ovali seicenteschi riproducenti gli episodi della vita di S. Antonio da Padova a cui l’ altare risulta intitolato.  Qui probabilmente in passato era collocata la pala dell’ Addolorata, ora collocata in fondo alla chiesa.  Incastonata in una ricca cornice dorata della metà del ‘700, recentemente restaurata dal parroco don Giancarlo Pasotti, tutta a volute ed intagli ben si accosta alla soasa dell’ altare maggiore. La tela raffigura la Madonna Addolorata col Cristo deposto ed i santi Antonio Abate, Antonio da Padova e Luigi Gonzaga.

 

L’ organo

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Collocato in cantoria in coro episcope al centro della navata, costruito da Giovanni Tonoli è l’ opera 47 del catalogo dell’ organaro. Le canne di facciata sono a cuspide, di fattura prevalentemente ottocentesca,  incastonate in una cassa lignea dipinta imitando il marmo circondata da capitelli e fregi dorati. Organo tutt’ ora funzionante sebbene bisognoso di restauro  è dotato di una tastiera con 56 tasti (Do1 – Sol5), pedaliera a leggio di 19 pedali (Do1-Fa#2) con il 18° che tira la Terzamano e il 19° la Grancassa

 

GRANDE ORGANO PEDALE

Campanelli

Principale 16′ B.

Fagotto B.

Principale 16′ S.

Trombe S.

Principale 8′ B.

Corno Inglese S.

Principale 8′ S.

Dolciana 4′ B.

Ottava 4′ B.

Flutta S.

Ottava 4′ S.

Cornetto 3 file

XII

Viola 8′ B.

XV

Violino 8′ S.

XIX

Flauto in VIII° S.

XXII

Flauto in VIII° S.

XXVI-XXIX

Voce Umana

Contrabbassi e Ottave

 

La chiesa di San Michele, ricca di arredi sacri ed opere pittoriche conosce il culmine del suo splendore in occasione del Sacro Triduo di San Michele, celebrato convenzionalmente nella settimana del ferragosto.